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Biodiversità
Quale spazio per le specie forestali senza valore commerciale?
Uno dei più importanti obiettivi della gestione forestale di Pro Silva è la conservazione e il miglioramento di tutti i valori della foresta, sia di quelli afferenti alla società umana che quelli propri della foresta in quanto patrimonio naturale da rispettare.
Una parte considerevole di tali valori consiste nello spettro delle forme di vita e degli organismi animali e vegetali che compongono l'ecosistema forestale.
Queste forme di vita sono legate alle differenti fasi successionali della foresta, comprese le fasi di invecchiamento e decadimento, le aree aperte, la presenza di acque correnti o stagnanti, o gli altri ambienti legati alla foresta.
La totalità delle specie superiori e inferiori del regno animale e del regno vegetale è l'espressione della diversità specifica della foresta, che a sua volta è parte del più esteso concetto di biodiversità globale.
La diversità specifica include sia le piante e gli animali che presentano una qualche utilità per l'uomo, sia le specie che non presentano un'utilità diretta; la conservazione della diversità delle specie, come parte integrante della biodiversità, assume pertanto importanza per il suo valore intrinseco, anche se slegato dai bisogni attuali dell'uomo.
Inoltre la conservazione della diversità specifica può essere rilevante, oltre che per il suo valore intrinseco, anche per l'impiego degli ecosistemi forestali da parte della società non solo negli usi tradizionali del legname e degli altri prodotti della foresta, ma anche considerando che prodotti oggi non particolarmente interessanti possano avere un valore commerciale nel futuro.
Infine è importante notare che un buon livello di biodiversità conduce generalmente ad una riduzione dei rischi ecologici e dei rischi economici.
Opzioni gestionali
I mezzi di cui dispone il selvicoltore per conservare la biodiversità sono i seguenti:
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impiego preferenziale di specie forestali autoctone, in quanto numerose specie della flora o della fauna sono ad esse legate da uno sviluppo in co-evoluzione;
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aumento della diversità strutturale al momento della rinnovazione dei popolamenti, della loro manutenzione e della raccolta di legname. E' questa la condizione per il mantenimento e la creazione di nicchie ecologiche diversificate nello spazio e nel tempo;
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conservazione di legno morto in piedi o a terra, e mantenimento in numero sufficiente e ben distribuiti di vecchi alberi e di alberi con cavità o nidi;
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protezione di biotopi particolari in foresta, come i biotopi umidi, le fasce rocciose, le dune, i biotopi di transizione, di cresta e sommitali, ecc...;
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regolazione delle densità eccessive di selvaggina fitofaga, pericolose per l'ecosistema, come di popolazioni di altri consumatori che sovrautilizzano le risorse della foresta in maniera specializzata e localizzata.
Strategie
La selvicoltura naturalistica può miliorare la biodiversità in generale e la diversità specifica in particolare.
La protezione e il mantenimento della biodiversità in foresta devono essere considerati un obiettivo di gestione da integrare nella pianificazione forestale accanto alle normali programmazioni di ordine economico e sociale.
E' opportuno sviluppare la biodiversità in quanto obiettivo generale e concretizzarla nella pianificazione e gestione forestale (assestamento, verbali d'assegno, ecc.) per ogni caso particolare.